Primavera - Estate 2011
Nella prima sequenza vediamo Ettore impegnato nella cura dei pulcini. Bisogna dar loro da mangiare e da bere. Il compito è chiaro, e ad Ettore sono fornite indicazioni semplici. La quantità di acqua e mangime è misurata. L'attività si presenta stimolante e gratificante, ed Ettore è ben lieto di eseguirla. E' molto importante che il soggetto autistico non vada incontro a frustrazioni. Fondamentale è dunque non sopravvalutare mai le sue capacità, ed assegnargli sempre compiti che sia in grado di eseguire. La sua autostima ne uscirà rinforzata.
Seconda sequenza: orticoltura. Ettore, Tobia, Jessica, Davide e Giacomo, ciascuno secondo le proprie capacità, apprendono a piantare e curare fragole e pomodori.
Un filo teso serve a mantenere la linea retta, in modo che le file delle piantine siano ordinate. Un bastoncino serve a misurare l'intervallo tra una piantina e l'altra. Gli atti da compiere devono essere semplici e concatenati in una sequenza chiara.
Un recipiente di piccole dimensioni è più funzionale per far capire alla persona con autismo quale sia la dose giusta di acqua da somministrare a ciascuna piantina.

Il Centro Estivo 2011
I Centri Estivi dell’Orto di S. Francesco sono iniziati lunedì 1 Agosto e si sono conclusi venerdì 9 Settembre (ad eccezione della settimana dal 15 al 20 Agosto). A differenza dello scorso anno le attività si sono svolte da lunedì a sabato, dalle ore 9.00 alle ore 15.30, in modo che entrambi i gruppi potessero essere impegnati per tre giorni alla settimana: lunedì, mercoledì e venerdì erano dedicati al gruppo dei “Grandi”, mentre martedì, giovedì e sabato erano dedicati al gruppo dei “Piccoli”.
L’obiettivo generale di questi Centri Estivi è stato quello di impegnare i ragazzi in attività piacevoli, funzionali al raggiungimento di obiettivi specifici per ognuno di loro, riducendo la frequenza di comportamenti ripetitivi, stereotipati ed inadeguati.  
Durante le giornate di attività i bambini sono sempre stati seguiti dagli operatori con un rapporto uno ad uno (in un caso particolare due ad uno) in modo da poter strutturare e riuscire a rendere significativo ogni momento. La giornata era organizzata in modo che le attività più strutturate fossero proposte la mattina, allo scopo di alleggerire il più possibile il pomeriggio, che invece veniva dedicato ad attività maggiormente piacevoli e motivanti per i ragazzi, come la piscina o l’uscita al parco giochi.
Il primo compito della giornata, svolto a turno da tutti i ragazzi, era occuparsi degli animali, dando loro da bere e da mangiare, ed innaffiare l’orto.
Nel laboratorio di falegnameria e di creattività le educatrici Elena e Barbara hanno preparato dei progetti di lavoro, comuni a tutti i bambini, ma adattati a seconda delle specifiche abilità di ognuno di loro. In falegnameria infatti, mediante l’utilizzo di sequenze visive, i bambini sono stati impegnati nella costruzione di manufatti per realizzare i quali hanno sperimentato l’utilizzo di vari attrezzi come la sega, il martello, l’avvitatore, etc.. Nel laboratorio creattivo invece hanno personalizzato dei petali di un fiore, con l’obiettivo che diventi il nuovo logo dell’Orto, e contribuito alla realizzazione di un Twister, impegnandosi nel colorare dentro i bordi, ritagliare, incollare, etc..
In cucina ai ragazzi venivano proposte attività finalizzate alla preparazione di piatti (es. pizza, torte, etc.), che avrebbero potuto poi condividere nel momento del pranzo o della merenda, con l’obiettivo di promuovere e potenziare abilità utili ai fini del raggiungimento di una maggiore autonomia.
I momenti comuni, merenda e pranzo, erano invece organizzati in modo che i bambini fossero motivati a comunicare, chi verbalmente e chi mediante l’uso di strumenti di comunicazione aumentativa ed alternativa (es. PECS, foto, disegni), per poter ottenere ciò che desideravano mangiare e/o bere. Inoltre si è lavorato anche sul loro comportamento a tavola e sul loro coinvolgimento attivo nelle dinamiche di preparazione e spreparazione della tavola.

Un altro momento importante delle giornate all’Orto è stato quello della spesa. Mediamente una volta alla settimana era prevista con i bambini un’uscita al supermercato per acquistare alimenti, ma soprattutto per lavorare, a seconda degli obiettivi specifici di ogni bambino, sulle abilità sociali, sul riconoscimento e sull’uso del denaro, sul raggiungimento di autonomia nel reperire i prodotti da acquistare, grazie all’uso di una lista visiva, e sul consolidamento di comportamenti socialmente adeguati al contesto.

Le note sono di Federica Lise, psicologa dell'Orto di San Francesco

L'Orto di San Francesco non è un luogo chiuso. I ragazzi escono per fare la spesa e vanno anche al bar. Dove Ludovico si dà alle sue letture.

Uno dei primi obiettivi dell’Orto di San Francesco è stato quello di ottenere che i nostri bambini e ragazzi vi andassero volentieri. L’obiettivo è stato conseguito, e sono numerose le attività e i giochi in cui è visibile la gratificazione dei partecipanti. Come in questo gioco a due con la palla tra  Ettore e Tobia.



Le uscite sono momenti educativi importanti per gli ospiti dell’Orto di San Francesco. Il bar è una meta agognata per il gelato, ma è anche un luogo in cui si imparano e si consolidano le regole sociali. Qui vediamo Jessica, Ettore e Tobia tranquilli e rilassati al loro tavolino.




L’Orto di San Francesco attribuisce un grande valore alle attività che si svolgono all’aperto, che tra l’altro sono gradite ai nostri ragazzi. Qui vediamo Valentino (che è del tutto averbale ma possiede forti capacità di imitazione e manualità, e ama la musica) impegnato nella raccolta dei pomodori. Successivamente, in cucina, li taglierà e preparerà per il pranzo. Un tipo di attività che sicuramente gli autistici come lui non svolgono in molti altri luoghi!





Nella cucina dell’Orto di San Francesco si fa sul serio! Il lavoro sulle autonomie personali trova nella cucina uno dei suoi luoghi privilegiati.
Qui è evidente la concentrazione di Davide, il più giovane ragazzo dell’OSF, nello stendere la pasta.