Sulla base di questa convinzione, quest’anno, sono state strutturate tre esperienze di formazione ed incontro rivolte ad adolescenti della scuola secondaria inferiore e superiore, ragazzi curiosi non solo di conoscere una realtà del territorio del trevigiano ma, anche, vogliosi di mettersi in gioco attraverso attività ed esperienze proposte dagli operatori dell’Orto di San Francesco.
26 marzo 2012, visita della classe seconda media di Giacomo.
L’inclusione sociale dei nostri ragazzi nel gruppo di pari, nella propria classe e all’interno della propria scuola è un mezzo indispensabile per garantire una buona qualità di vita alla persona con autismo e, non di meno, rappresenta una fondamentale opportunità di crescita per tutti quei ragazzi che hanno l’occasione di entrare in una relazione positiva con persone disabili apprezzando la loro unicità come persone e guardando oltre i loro limiti.
Lo scopo di questi progetti di formazione è favorire l’integrazione tra i nostri ragazzi e i loro coetanei. Spesso quando si parla di integrazione, si mira a sensibilizzare i compagni di classe rafforzando l’idea che tra di loro vi debba essere una relazione di tipo verticale, in altre parole si cerca di fornire ai compagni di classe informazioni e immagini che li portano ad assumere le parti di un’insegnante o di un operatore; secondo noi, invece, quando ci rivolgiamo ai giovani è necessario partire dal presupposto che se gli adulti vanno sensibilizzati, i coetanei vanno accompagnati verso un percorso che mostri loro come la persona con autismo non sia altro che uno di loro, e come loro, sa fare alcune cose e non ne sa fare altre, come loro va a scuola, fa sport, frequenta diversi luoghi ed è impegnato in alcune attività extrascolastiche.
Testo di Elena e Barbara, educatrici dell'OSF
L’idea principale è quella di dare loro i principi base per relazionarsi con le persone con autismo secondo un’ottica individualistica al fine di mettere in risalto le capacità, i punti di forza, la personalità e le particolarità che i ragazzi dell’ Orto di San Francesco hanno; infatti, sono bambini e ragazzi curiosi e giocherelloni, lavoratori instancabili o pigri, estroversi o introversi, individui unici e irripetibili esattamente come ciascuno di noi. L’individualità è uno dei concetti fondamentali nell’ideazione delle nostre attività educative.
29 marzo 2012, visita della classe terza media di Tobia.
A sinistra: Davanti all'OSF viene fatto un gioco in cerchio per aiutare gli studenti in visita a comprendere le diversità dei ragazzi che frequentano l'OSF.
Al centro: Breve momento formativo in palestra dove, partendo dal gioco fatto,le educatrici danno semplici informazioni concrete sull'autismo riferito alle difficoltà dei ragazzi che frequentano l'OSF.
A destra: Visita alla cucina dell'osf dove Tobia con l'aiuto del ricettario visivo spiega che cosa si fa nel laboratorio di cucina.